Come evitare truffe su internet

In un altro post abbiamo trattato della truffa realizzata attraverso l’assegno circolare.

Ora invece parliamo della truffa che in genere può nascondersi in internet e come evitarla.

Ma prima di addentrarci opportuna si rivela una sommaria definizione della nozione di truffa secondo il diritto italiano.

L’art. 640 del codice penale individua la truffa e conseguentemente il truffatore in chi con artifici o raggiri induce taluno in errore al fine di conseguire un ingiusto profitto.

Ogni manovra realizzata che si concreti in attività tese a far cadere in errore il malcapitato permettendo così al truffatore di conseguire un  profitto ingiusto che senza le indicate attività non avrebbe diversamente conseguito realizza dunque l’ipotesi della truffa.

Le modalità attraverso le quali possono realizzarsi truffe su internet sono le più varie.

Le più ricorrenti sono quelle realizzate nel campo della compravendita attraverso piattaforme dove ciascuno può mettere in vendita propri prodotti.

E qui il fattore trasparenza assume un valore preponderante. Si può così andare dalla vendita di uno smartphone ad un prezzo accattivante come alla vendita di un bene più importante quale un’auto.

Indipendentemente dalla tipologia del bene offerto in vendita al fine di evitare amare sorprese occorrerà comunque seguire alcune regole fondamentali.

Partiamo dall’annuncio. Se troppo breve o fornisce informazioni incomplete meglio contattare il venditore al fine di avere un quadro più esauriente del bene che si intende acquistare.

Quasi sempre poi gli annunci sono integrati da foto del bene in vendita. Importante è verificare se queste foto ritraggono effettivamente il prodotto in questione o invece, come volte accade con riferimento a foto troppo “perfette”, sono state reperite su internet ed adattate. Una ricerca attraverso google (e al riguardo si rinvia al nostro precedente post “Come fare una ricerca su google”) consentirà di chiarire questo aspetto e se si tratta di foto originali e non copiate.

Il prezzo di vendita può poi rappresentare un ulteriore elemento di indagine soprattutto quando si tratta di un prezzo “scandalosamente” inferiore rispetto a quello applicato a prodotti simili. A volte infatti accade che per attirare l’attenzione di potenziali compratori si applichi un prezzo superconveniente che in realtà nasconde manovre truffaldine.

Un incontro con il venditore per meglio verificare il prodotto che si intende acquistare e la sua rispondenza con l’annuncio sarebbe comunque la soluzione migliore. Tanto più che già nel corso del primo incontro possono maturare le condizioni per perfezionare l’acquisto che però, opportunamente, dovrebbe essere rimandato ad un momento successivo onde consentire alle parti (e in particolar modo al compratore) di riflettere e valutare se dar corso alla trattativa.

Altro aspetto da considerare è se il venditore è una persona fisica o un commerciante.

In tale ultima ipotesi opportuna si rivelerebbe una ricerca su internet per avere un quadro più completo sul tipo di attività svolta dal venditore, se ha un sito internet, dove è situata la sede dell’attività.

Evitare in ogni caso di fornire a sconosciuti i propri dati anagrafici, fiscali e soprattutto i riferimenti del proprio conto corrente come anche copia di documenti.

Preferibilmente i pagamenti dovrebbero seguire la tracciabilità e così essere effettuati a mezzo bonifico bancario o anche attraverso Paypal. Ciò consentirebbe in caso di truffa una più celere identificazione del truffatore da parte delle Autorità Competenti. Ma non solo. Qualora si riscontrassero vizi o difetti nel bene acquistato più agevole sarebbe l’esperimento di un’azione risarcitoria in sede civile.

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